FONDO DI MATERNITA’ PER LE ATLETE
Attribuite risorse per il sotegno della maternità delle atlete
Un piccolo importante passo che, forse, potrebbe aprire la strada alla revisione della legge 91 del 1981, quella che non riconosce il professionismo alle atlete e che nega dignità alle donne dello sport italiano.
Dal 2018 le sportive, considerate dalla legge “dilettanti” e alle quali fino ad oggi in caso di gravidanza veniva di fatto risolto immediatamente il contratto, potranno vivere con serenità l’eventuale scelta di diventare mamme. Dal momento che è lo Stato che riconosce loro un’indennità (di 3 milioni di euro già in questo primo anno del fondo) come per tutte le normali lavoratrici.
L’art. 1, comma 369, della Legge 27 Dicembre 2017 n° 205 (cd. Legge di Bilancio 2018) prevede l’istituzione, presso l’Ufficio per lo sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di un “Fondo Unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano”.
Tale fondo unico ha avuto una dotazione iniziale pari a 12 milioni di euro per l’anno 2018, 7 milioni di euro per l’anno 2019, 8,2 milioni di euro per l’anno 2020 e a 10,5 milioni di euro a decorrere dall’anno 2021.
Tali risorse sono destinate a finanziare progetti collegati a precise finalità, tra cui ad esempio:
a. Incentivare l’avviamento all’esercizio della pratica sportiva delle persone disabili mediante l’uso di ausili per lo sport;
b. Sostenere la maternità delle atlete non professioniste;
c. Garantire il diritto all’esercizio della pratica sportiva quale insopprimibile forma di svolgimento della personalità del minore, anche attraverso la realizzazione di campagne di sensibilizzazione;
d. Sostenere la realizzazione di eventi sportivi femminili di rilevanza nazionale ed internazionale.
In merito al sostegno della maternità delle atlete non professioniste, il decreto fissa due principi importanti: garantire alle atlete il diritto di proseguire il percorso sportivo interrotto durante la maternità; dare una continuità retributiva anche durante il periodo di congedo. Infatti, il contributo prevede mille euro al mese fino ad un massimo di dieci mesi. Per il fondo sono stati stanziati tre milioni di euro per il 2018, mezzo milione nel 2019, uno nel 2020 e per gli anni successivi a regime. Dal provvedimento sono escluse quelle atlete che svolgono un’attività lavorativa che già prevede una tutela della maternità e quelle che appartengono ai gruppi sportivi militari o ad altri gruppi che garantiscono una tutela previdenziale per le future mamme. Inoltre, il decreto prevede anche risorse per sostenere eventi sportivi femminili a rilevanza nazionale e internazionale.
Scarrica il decreto
Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano D.P.C.M. del 28/02/2018